Dal CNUCE di Pisa alla New Economy nazionale

La storia di Mailgate: una delle prime startup italiane, che non sapeva neppure di esserlo!

Mailgate è stata una delle prime startup italiane, nata negli anni ’90 e venduta nel 2000 all’apice della bolla speculativa del Nuovo Mercato della Borsa di Milano con una Exit del 5.000%. La storia di un first mover della new economy che non sapeva neppure di esserlo!

Dario Centofanti
POPINGA
Published in
7 min readJan 28, 2017

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Internet ai tempi di UUCP

Sono gli anni ’90. Tutto ha inizio quasi per gioco quando grazie a Daniele Vannozzi del CNUCE registro uno dei primi domini aziendali italiani al di fuori del circuito accademico della rete GARR che al tempo era di fatto l’unica presenza italiana in rete Internet.

Il web al tempo non esiste ancora. I messaggi si scambiano in maniera asincrona con UUCP (per la posta elettronica) e con la rete Usenet (per i forum di discussione) attraverso i POP telefonici a 2400 baud di i2u, l’associazione italiana degli utenti Unix. L’uso di Internet è circoscritto a Telnet, FTP, Gopher, IRC e molto poco altro.

IUnet è stato il primo carrier italiano privato connesso con il mondo esterno attraverso Parigi e Amsterdam. Ha allestito una dorsale “nazionale” che parte da Torino-Milano, transita per Genova-Pisa e quindi si ferma a Roma dove in una mansarda di Trastevere io studio e sperimento il protocollo TCP/IP con il mio primo server SCO UNIX (System V/386 Release 3.2), poi diventato un Linux (kernel 0.9 con Yggdrasil e Slackware).

Nei mesi successivi le connessioni telefoniche PSTN verso i POP sono affiancate da più performanti cavi dedicati “always on” a 64 kbps e UUCP viene definitivamente soppiantato da SMTP che, grazie alla sua sincronicità, permette all’email di divenire rapidamente un fenomeno di successo.

L’accesso ai gruppi di discussione della rete Usenet rimane invece ancora troppo laborioso e decisamente molto poco amichevole. Ed ecco l’idea: sviluppare un gateway pubblico per accedere ai newsgroups usando l’email con apposite mailing lists attraverso le quali si possano leggere e scrivere messaggi da e verso i forum della rete Usenet.

La nascita di Mailgate

In un contesto storico fatto di giovani pionieri tecnologici nati con ITAPAC e svezzati con le BBS di FidoNet, la prassi di mettere pubblicamente a disposizione le proprie risorse era una normale consuetudine ed anche io sentivo l’esigenza di dare in qualche modo il mio contributo alla nascente comunità italiana di Internet.

Così nel 1994 nasce la prima versione di “Mailgate” che mette per la prima volta in connessione la posta elettronica con l’universo di Usenet mediante alcune decine di mailing lists e soddisfa in questo modo il bisogno di un accesso semplice ed intuitivo ai newsgroups.

Poi con l’avvento del web anche Mailgate cavalca l’onda dell’innovazione e rilascia del 1996 la versione per Mosaic e Netscape del suo servizio di gateway.

L’idea di poter accedere ai newsgroups via web piace a molti e nei mesi successivi gli utenti crescono in maniera esponenziale, tanto da rendere ben presto i 64 kbps inadeguati a gestire il drastico incremento di traffico di rete.

I server di Mailgate vengono quindi da prima trasferiti dalla mansarda di Trastevere alla server farm di Agorà Telematica di Roberto Cicciomessere con 2 Mbps di banda e successivamente dislocati in colocation nel data center romano di UUnetMCI/WorldCom, il più importante carrier mondiale del momento, con connettività garantita a 10 Mbps.

Nel frattempo alcuni prestigiosi provider nazionali del tempo (come IOL, TIN e Virgilio) si accorgono di Usenet ed iniziano ad implementare nei loro portali servizi analoghi a Mailgate, se pur con risultati incerti e a volte discutibili. Nello stesso periodo negli Stati Uniti Steve Madere sviluppa un analogo progetto sotto il nome di Deja News, che per me sarà negli anni successivi anche fonte di ispirazione e stimolo per l’evoluzione dello stesso Mailgate.

Una storia di successo

I newsgroups della gerarchia “it”

Secondo la concessionaria di pubblicità Active Advertising di Matrix Spa nel 1998 Mailgate è uno tra i più trafficati siti web italiani con più di 100.000 utenti unici giornalieri. Un numero assolutamente straordinario per quegli anni in cui non esistono ancora social media e blog. Mailgate è infatti uno dei primi esempi di reale interattività della rete Internet. Una comunità virtuale in cui un utente con il proprio browser può sia leggere che anche scrivere e commentare le discussioni di altri utenti su un determinato argomento.

Mailgate gestisce nelle 24 ore una media di 2 nuovi messaggi al minuto, generando online circa mezzo milione di pagine web suddivise in più di 500 aree di discussione tematiche in 10 differenti lingue.

Senza alcuna esplicita attività di SEO, acronimo ancora sconosciuto all’epoca, i motori di ricerca più popolari come Yahoo, Excite, Lycos, InfoSeek, AltaVista, Inktomi, HotBot e Google indicizzano e propongono le pagine di Mailgate tra i primi risultati di gran parte delle ricerche effettuate in lingua italiana, accrescendo ulteriormente la popolarità di questo servizio anche tra i nuovi utenti che si affacciano per la prima volta su Internet.

Un post su un newsgroup

Mailgate si pone in questi anni come servizio leader indiscusso per i gruppi di discussione e replica il suo successo nazionale anche in tutto il bacino europeo espandendosi sotto il nome di “Newsgate” anche in Austria, Belgio, Francia, Svizzera, Germania, Danimarca, Spagna, Olanda, Norvegia, Polonia, Svezia, Finlandia e Regno Unito.

Negli Stati Uniti invece c’è sempre Deja News che da Austin nel Texas domina incontrastato il settore, con risorse tecnologiche ed economiche per me inimmaginabili: 70 milioni di dollari di investimento e un team con più di 70 ingegneri tra programmatori, sistemisti e sviluppatori. Mailgate nello stesso periodo può fare affidamento su uno staff complessivo di quattro elementi con un budget di pochi milioni di lire.

La Giustizia, l’Italia…

Il newsgroup “it.diritto”

Nonostante le limitate risorse e i profitti economici ancora molto incerti, Mailgate in Italia continua a macinare consensi e apprezzamenti, senza però sapere ancora che il quadro giuridico nazionale è fortemente avverso all’innovazione, specialmente quando il legislatore è latitante.

Ed è proprio con il successo che arrivano infatti anche le prime seccature legali. La più impegnativa è con la Banca del Salento che nella primavera del 1998 pretende un risarcimento miliardario (in lire) per un singolo messaggio ritenuto lesivo, inviato sui newsgroups proprio da un utente di Mailgate.

Fortunatamente grazie all’assistenza legale del Prof. Zeno-Zencovich, con una sentenza che avrebbe definito un precedente giurisprudenziale storico in Italia — in uno stato di diritto, poi però molte volte rinnegato — un illuminato giudice del Tribunale di Roma rigettò il ricorso della Banca del Salento e stabilì con la sua sentenza che:

Il gestore del sito non ha alcun potere di controllo e vigilanza sui contenuti, pertanto non è in alcun modo responsabile del contenuto dei messaggi veicolati dagli utenti”.

La new economy

Negli anni successivi avviene poi l’incredibile.

Avviene che un progetto sperimentale, nato in una mansarda di Trastevere a Roma e finanziato con pochi milioni di lire da una singola persona animata esclusivamente da una grande passione per lo sviluppo di Internet, riscuote l’attenzione di un importante player del mercato nazionale.

Siamo nel 2000, quasi all’apice della bolla speculativa della new economy. In quell’estate vengo contattato da DADA, internet company quotata sulla Borsa di Milano, che si dimostra da subito molto interessata ad acquisire Mailgate per il suo portale SuperEva. Iniziamo quindi una girandola di incontri e di riunioni tra Roma, Firenze e Milano per definire i termini della cessione. Nel novembre dello stesso anno concordiamo la vendita per un controvalore complessivo di quattro miliardi di lire. Senza saperlo da imprenditore squattrinato sono di colpo diventato un visionario startupper della new economy!

Dopo pochi mesi fece notizia anche la cessione di Deja News a Google per la creazione del suo nuovo servizio Google Groups. I termini economici di questa operazione non saranno però mai divulgati.

A seguito dell’acquisizione di DADA i server di Mailgate vengono trasferiti nella nascente struttura di I.NET in Via Caldera a Milano. La mia collaborazione con DADA è proseguita per i successivi due anni, fino al 2002 quando ho abbandonato definitivamente Mailgate, non senza rimpianti, per dedicarmi ad altri progetti. Giusto in tempo per vedere lo scoppio della bolla speculativa della new economy e la recessione economica mondiale come conseguenza degli eventi dell’11 Settembre.

Mailgate ha continuato ad operare online fino alla metà degli anni 2000, per poi lasciare il passo ai social media, ai blog e a tutto quanto ha reso Internet come oggi la conosciamo. Dieci anni di onoratissimo servizio. Una eternità per gli attuali tempi veloci con cui evolvono le nuove startup digitali del web 3.0!

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Cybersecurity, Data Protection, Business Continuity and Network Management at AS57329 — Canary Islands, Spain. https://popinga.net